Una Barcellona
completamente diversa dallo stereotipo di città dei giovani in continua movida
trascinantesi da un bar all’altro in un pellegrinaggio rituale, è quella raccontata
da Zafon in questo libro che appartiene alla saga dedicata alla città che ha
visto in “L’ombra del vento” un
successo editoriale difficile da eguagliare.
Anni venti del
Novecento, una città lenta, avvolta dalla nebbia delle lunghe sere d’inverno,
le strade deserte dove pochi si avventurano, tra questi David Martin.
E’ un giovane che le
attraversa armato da un desiderio forte: diventare scrittore e raccontare i
misteri della sua città, ma che intanto si arrabatta per vivere facendo il contabile.
La storia inizia ad
aprirsi con l’incontro tra Daniel e un inquietante editore francese che gli
commissionerà un’opera dal carattere misterioso, quasi esoterico.
Da qui un crescendo di
tensione tra personaggi in pericolo di vita, edifici spaventosi, stanze segrete
e richiami a luoghi e protagonisti del libro precedente, che si riaffacciano in
un crescendo drammatico sul quale
aleggia l’odore di bruciato dello zampino del diavolo.
Difficile talvolta da
seguire per la ricchezza degli spunti non sempre approfonditi ma sicuramente
suggestivi e di forte ispirazione ottocentesca.
In attesa del terzo
romanzo previsto per l’anno prossimo, una lettura tutta d’un fiato.
Isabella Raccanello
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